Ieri sera, mentre tornavo a casa dopo la Comunità, riflettevo, come spesso mi capita, sull’incontro appena terminato, ma percepivo una sensazione diversa che ho accolto e che ho cercato di “interrogare”.
La risposta è stata che nel corso della riunione ho sentito fluire delle parti di me stesso con una libertà rara , come se il cuore fosse realmente contento di raccontare le sue cose senza paure e questo è stato bello; il punto, però, penso che risieda nella fede in ciò che si fa, nel credere e nel condividere.
Ho iniziato il cammino delle CFE esclusivamente sulla scia di un sentimento vago, di una esigenza non così netta se pur ben percettibile e antica; andando avanti, sempre più intuivo che non era così importante cercare motivazioni, quanto dare ascolto a ciò che avevo in cuore e per fare questo ho dovuto chiedere umilmente aiuto alla fede, perchè non tentavo di seguire qualcosa di definito; la libertà bella che ieri sera ho sentito e spero condiviso non sarebbe stata possibile se non avessi creduto nel senso più vero in questo cammino comune.
Giovanni