OLTRE CAVRIGLIA

Riportiamo la testimonianze di due amiche che hanno deciso di usare questa estate anche per crescere e di una che, mettendosi al loro servizio, è cresciuta facendo crescere.

007compQuest’estate abbiamo partecipato per la prima volta al campo estivo al villaggio “La Vela”. Appena arrivate al campo eravamo un po’ “sfollate”, ma questi 11 giorni si sono rivelati come non avremmo mai pensato.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’accoglienza di tutte le capogruppo, ma soprattutto grazie alle amicizie che abbiamo creato con le ragazze della nostra casetta.

I primi giorni sono stati quelli più “complicati” perché dovevamo instaurare un rapporto più o meno bello, con persone che non conoscevamo affatto, ma che nel corso di quest’esperienza si sono rivelate dei veri e propri punti di riferimento. In casetta (Montecristo) eravamo sedici ragazze con età compresa fra i 14 e i 15 anni, e due capogruppo: Alessandra e Giulia.

Con loro abbiamo superato momenti difficili e condiviso momenti ed opinioni differenti, ma eccezionali.

Questi giorni erano strutturati quasi tutti allo stesso modo: la mattina la sveglia suonava alle otto e, solo dopo la preghiera di casetta, scendevamo per colazione; una volta risalite sistemavamo le camere e poi potevamo partecipare alla Messa. Finita la Messa ci recavamo al mare, dove restavamo fino all’ora di pranzo, che effettuavamo nel refettorio. Nel pomeriggio dopo il riposo iniziavano i lavori di gruppo e successivamente le gare sportive. Nel nostro gruppo inizialmente ci sono stati alcuni ostacoli da superare, specialmente quando arrivava il momento di scambiarci opinioni, ma soprattutto quando dovevamo parlare di noi, affrontando temi come la nostra età con tutte le sue fasi, il periodo che stiamo vivendo; e temi sulle amicizie riguardanti le differenze che ci sono tra un amico e un conoscente come potevano essere quelle ragazze che stavamo conoscendo e che stavano diventando sempre più nostre amiche.

Gli ultimi giorni sono stati quelli più “dolorosi” perché avendo legato molto con alcune ragazze ci dispiaceva un sacco lasciarle. Fortunatamente con queste ragazze l’amicizia non è andata perduta, ma continuiamo a vederci ed a sentirci costantemente, con altre invece non ci siamo più risentite.

Quest’esperienza non la scorderemo mai, anche se nel futuro ce ne saranno delle successive, perché sarà molto difficile, ma non impossibile trovare delle altre ragazze disponibili, belle e simpatiche come quelle che abbiamo trovato quest’anno.

Irene e Federica

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Parti con mille paure di non riuscire a stabilire un legame con le ragazze, di dialogare e collaborare con le altre capogruppo e di non saper affrontare tutte le situazioni che ti si presentano.

Arrivi ed inizi a renderti conto che hai 94 ragazze che per dieci giorni ti sono state affidate.

Ti senti una grande responsabilità e un compito importante da svolgere. Il piccolo servizio che siamo chiamati a svolgere ci arricchisce molto di più di ciò che doniamo. Le ragazze e le capogruppo quotidianamente ti donano sorrisi, lacrime, abbracci, domande, spunti, riflessioni, consigli…

Per questi dieci giorni è come vivere in una famiglia dove ci sono tante sorelle e con ognuna di queste ragazze condividi un tratto della tua strada.

Ciò che ci aiuta a svolgere questo servizio è la vicinanza di Gesù, che in ogni momento del campo senti vicino nella preghiera e ti accorgi della Sua assidua presenza accanto a te.

Elena

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