E’ la prima volta che per scrivere qualcosa inizio dal titolo; però in questo caso è proprio esso che deve essere esplicato in quanto è ciò che da tempo sento.
Nel corso di tanti anni e di molte esperienze dirette e indirette poche volte ho pensato alla Fede come a un qualcosa di reale, di concreto, di, appunto, necessario; la relegavo a un “qualcosa” che veniva elargito (e magari è anche così) e che aiutava facendo affrontare meglio i mutevoli eventi della vita nel bello e nel meno bello.
Insomma non vedevo un legame tra Fede e vita reale.
Però questo è per me cambiato negli ultimi tempi e non so se per eventi esterni o interni (come se i due universi, quello esterno e quello interno fossero scorrelati…), però ho iniziato a sentire un bisogno prima vago e poi chiaro e cioè quello di avere una fede. Di credere.
Però la cosa strana è che se mi chiedessero: “Hai Fede?” non saprei bene come rispondere, nel senso che un “sì”, oppure un “no” non esprimerebbero la verità, perché questa non è esprimibile in modo così reciso.
Mi fa pensare all’amore e cioè a un qualcosa senza di cui non si può vivere e di cui si sente appunto il bisogno di averne bisogno; cioè è un qualcosa di pertinente alla vita, intrinseco e necessario a percepirne fisicamente la potenza.
Giovanni
Condivido appieno la tua sensazione Giovanni. Trovo anch’io che non sia per nulla semplice rispondere ad una domanda come “hai Fede?” oppure “credi in Dio”. Piu’ o meno tutti, a mio modo di vedere, crediamo e non crediamo al tempo stesso, la misura della nostra Fede o non-Fede la percepiamo nella nostra vita quotidiana ed e’ pertanto un cammino, spesso strano, tortuoso, incoerente ed instabile, esattamente come l’amore. La risposta a tale domanda, quindi, penso sia esattamente il tuo percorso di vita. Da questo punto di vista credo molto pochi potrebbero risponder consapevolmente con un si’ o con un no netto.