la Convivenza

5.6comp

Ho scritto diversi articoli prendendo spunti da fatti e situazioni abbastanza eterogenei ma in realtà c’è un filo conduttore, che è il cercare di trovare una sorta di soluzione, posto che ci sia, a un disagio che provo quasi quotidianamente: la difficoltà di mettere d’accordo il mio vivere e interagire nella società con il mio sentire interiore.

Da tanti anni quasi ogni sera scrivo alcune riflessioni sulla giornata e posso quindi dire con certezza che sono tantissimi i giorni in cui mi rendo conto che ho avuto comportamenti, reazioni, azioni che, visti a posteriori, mi lasciano a dir poco perplesso e certo interdetto (ma come ho fatto a reagire così?); a volte è proprio come se descrivessi il comportamento di un’altra persona che, oltretutto, nemmeno mi piace troppo.

Per fortuna riesco a mantenere questa sorta di distacco, che certo è una protezione, però tutto questo, nel tempo, ha generato in me un’acuta necessità di riconciliazione tra me e me stesso.

La società di oggi (in cui è tutto sfumato, amici e nemici si confondono e mutano, il compromesso è una necessità, il banale e l’indeterminato dettano legge) cospira contro ogni tentativo di umana certezza dando il predominio alle caratteristiche più materiali dell’uomo e quindi tirandone fuori il peggio; essa dunque si oppone potentemente a questa conciliazione tra me e me stesso rendendomela se non impossibile (almeno per me) estremamente difficile; sono convinto che al più posso sperare, con fatica, in un’onorevole convivenza, e già non mi parrebbe poco, se ci arrivassi.

Trovo anche per questo giovamento e ispirazione dai passi delle Scritture in cui è evidente qual è il bene e quale il male, in cui non ci sono ambiguità e anche il linguaggio è funzionale alla azione; per esempio:

“..Egli rispose: S’egli sia un peccatore, non so, una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo…” (Giovanni 9:25)

Questo passo è appunto tipico di cosa intendo; non ci sono ambiguità o dubbi; Cristo ha fatto un’azione e l’uomo ne ha avuto benessere fisico e certa risonanza interiore: una unione perfetta tra corpo e anima.

Ecco, passi così mi generano un senso di riposo e mi danno la forza per andare avanti, pur con il mio incerto passo, lungo la strada indicata.

Giovanni

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