LA SPADA

fulmine rid

Stamani mi sono svegliato rigirandomi in mente quest’articolo.

Il titolo è La spada perché prende le mosse da un passo di Matteo che mi ha sempre risuonato:Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa..”

Evidentemente c’è un aspetto di rottura con le convenzioni sociali dell’epoca, però secondo me il messaggio di Cristo in questo versetto è molto più universale e pervasivo di questo e va diretto, ben più di altre volte, al cuore della nostra umanità per elevarci, per aiutarci; Egli dice che bisogna rompere con se stessi per trovare l’unità nell’amore: disgregare per costruire, anzi necessità di destrutturare per potere edificare su solide fondamenta.

Cerco di spiegarmi, partendo da quella meravigliosa struttura religiosa e metaforica che è la Divina Commedia.

Il cammino che Dante immagina porta al Paradiso sì, ma prima egli deve passare attraverso l’Inferno e questo percorso ha in sé precisamente la verità che vedo nelle parole pronunciate da Cristo; infatti il significato è l’abbandonare, con paura e fatica ma fidando nella fede, le strutture entro le quali ci si adagia e magari si sta bene ma che non possono permettere una apertura verso un Bene superiore.

E’ umano, fa parte di noi, il vivere illudendoci di tante cose; l’ingannarci per vedere, o non vedere, quello che ci fa comodo, l’adagiarci in “comodi” bozzoli di alibi, magari il tutto in buona fede, ma questo è, di fatto, una schiavitù perché lega a delle illusioni che sono, per loro natura, molto labili e fragili.

Ancora una volta Cristo ci viene in aiuto dicendoci, a me sembra, che dobbiamo avere la forza, fidandoci di Lui, di rischiare e rompere i comodi gusci per vedere noi stessi nella realtà e dunque uscire da una sicurezza illusoria per acquisirne una vera.

E’ un messaggio molto forte, che pone il problema sulle fondamenta dell’essere.

E resto, come tante altre volte, quasi smarrito di fronte a delle Parole che mi entrano direttamente nel cuore generando un cocente conflitto tra una parte di me che ne percepisce la Verità e quell’altra parte di me che vuole ostinarsi a vivere di comode illusioni.

M’inchino con profondo rispetto di fronte a quell’Uomo.

Giovanni

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