Da Isaia, capitolo 55: “…L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie.
Oracolo del Signore….”
Sono andato a cercare di proposito il brano del Profeta perché una suggestione che avevo letto, e accolto, da qualche parte mi aveva incuriosito, e non sono rimasto deluso.
Parlando di mistero io intendevo un qualcosa d’inconoscibile, appunto, che afferisse a una dimensione diversa dalla mia, che non mi appartenesse ma che comunque avesse, sotto certe forme, il potere di incidere sulla mai vita senza che io potessi far nulla: una relazione a senso unico e in ogni caso avevo l’idea di un ente che fosse esterno da me.
Quante volte si parla con ragionevole consapevolezza del mistero di Dio: noi preghiamo e Lui ascolta, disponendo secondo disegni per noi imperscrutabili.
Non avevo mai colto un legame tra necessità e mistero.
Riflettendo sulle parole del Profeta, mi sono accorto che esiste un legame tra me e il mistero ed è un legame di necessità, intendendo con questa parola un bisogno; infatti
la speranza di cui ho bisogno per vivere può esserci solo se esiste un mistero rispetto al quale ho fede: speranza e fede sono strettamente legate dalla necessità e dipendono dall’esistenza di un mistero.
Dunque anche il rapporto con Dio da questo punto di vista assume ai miei occhi una valenza più interiore e intima in quanto Egli, in quanto Mistero, è una necessità che ho per vivere nella speranza; le parole del profeta illustrano benissimo questo concetto e mi danno la sensazione che la relazione tra me e il Mistero non sia più a senso unico e quindi nasce un rapporto.
Altre volte ho affermato di non essere in grado di rispondere in modo netto alla domanda: “Hai fede?”, però più vado avanti nel flusso del tempo, attraversando, come tutti, il multiforme e cangiante insieme che compone la vita, più sento che la risposta ha una complessità tale da trascendere un semplice monosillabo ma può essere data solo con una testimonianza di vita.
Giovanni