UN’IMMAGINE

4.19comp

E’ da diverso tempo che non scrivo sul blog e riprendo con la breve descrizione di una immagine che mi è apparsa ieri sera nel corso della Comunità.

Sono fermamente convinto, anche perché sono fatto così, della potenza delle immagini, che nascono come sintesi di tante emozioni e a loro volta ne inducono altre.

Ieri, prima della Comunità, ho passato due ore proprio belle “lavorando” con il gruppo, così positivo, del Laboratorio e la ricchezza di quest’attività, di questo scambio, mi ha messo in uno stato d’animo vivo e ricettivo; poi mi sono fermato a cena da Samuele e Alessandra e questo ancora una volta mi ha messo di fronte ad una situazione per me anomala in senso piacevole, ovviamente, perché l’atmosfera attorno alla tavola è certo movimentata ma questo deriva da una pienezza di vita e dunque è qualcosa di denso, di vero.

Terminata la cena, sistemata la cucina, c’è stato un periodo abbastanza lungo in cui sono rimasto da solo in cucina, ho dialogato serenamente con me stesso della giornata e mi sono accorto, tra l’altro, che pur essendo stata lunga, e ancor più variegata, non ero particolarmente stanco ma tranquillo.

Hanno poi iniziato ad arrivare i diversi membri della nostra Comunità (Ines è sempre la prima) e dato che da prassi consolidata io ho la funzione di portiere, ho iniziato ad accogliere via via chi arrivava; ci siamo riuniti nella stanza e appena abbiamo iniziato con il canto, il campanello ha suonato e dunque mi sono alzato per percorrere il corridoio, buio tra la luce della stanza e quella dell’ingresso; bene, mentre camminavo lungo quel corridoio le voci e la musica che udivo, le luci che vedevo, la penombra dello spazio entro cui mi muovevo e certo il mio stato d’animo, insomma tanti elementi, si sono combinati e ho avuto la sensazione fisica, netta che dovevo essere lì ieri sera: come se mi fosse stato detto chiaramente.

Giovanni

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