UNA SOSTA, UNA SERA

piccoli gesti

Ieri, domenica, sono andato a trovare una persona a me cara a Siena, trascorrendo una giornata molto piacevole.

Al ritorno, verso ora di cena mi è venuto l’impulso di fermarmi a mangiare in una piccola trattoria lungo la strada del ritorno; in generale mangio fuori casa solo quando pranzo, o ceno, con mia figlia ma ieri mi è venuto questo impulso forse dettato dalla mia non proprio eccelsa attitudine casalinga.

Comunque sia, ho cenato piuttosto rapidamente e poi andando a riprendere la macchina, che era in una sorta di spiazzo circondato da alberi, mi sono trovato al buio e istintivamente ho alzato gli occhi al cielo.

Ebbene sono rimasto rapito, stavo lì, nel silenzio, a guardare le varie costellazioni: Orione, il Grande Carro con la stella Polare proprio luminosa, e tante altre di cui conosco la struttura brilluccicante, ma di cui non ricordavo il nome; innumerevoli forme luccicanti che si perdono nella memoria.

Insomma mi beavo di tutto questo e mi veniva da pensare che per qualche ragione, pur riconoscendole, era come se “vedessi” quelle luci per la prima volta perché sentivo proprio un’intensità forte tra ciò che vedevo e ciò che sentivo dentro.

Strana cosa. Eppure è andata così.

Mentre ero tutto illuminato, diciamo, mi sono ricordato anche di come secondo il modo in cui si vedono le cose si può avere una dinamica mentale più ampia, più aperta, diversa: tanto tempo fa, mi fu detto che le stelle si possono pensare in due modi, o pensandole come, appunto, sono e cioè corpi celesti che brillano in uno spazio grandissimo, oppure immaginando che esse siano dei buchi luminosi perché attraverso essi filtra una luce infinita che è fuori da tutto; beh, sembrerà strano ma ho sempre trovato quest’ultima immagine fantastica di grande bellezza e mi piace tanto.

Ed è piuttosto facile associare quel che mi è accaduto con le stelle e ciò che avviene quotidianamente, almeno a me, e cioè il guardare ma non vedere gesti, sguardi; sentire ma non ascoltare una parola gentile, insomma perdere piccole cose, che in realtà tanto piccole non sono, che potrebbero fare una grande differenza in una vita che è sempre caotica, rumorosa.

Giovanni

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