Da qualche giorno sono ritornato a leggere dei passi della Bibbia e ieri sera mi sono soffermato sulla Genesi, avendo in mente di riflettere sulla situazione, in termini di rappresentazione, che ha portato al peccato originale; in particolare cercavo di vedere la figura di Eva sotto una luce diversa e invece mi sono ritrovato a percorrere tutta altra strada.
E’ una creazione solitaria; si vedono gli effetti senza conoscerne le cause, ma c’è un episodio, tra i tanti, che mi è parso proprio indicativo, sul quale mi sono soffermato e che tutt’ora mi rigira nel cuore:
“..[21]Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì…”
L’ultima azione che Dio compie prima di mandare via dall’Eden le sue creature è di vestirle; nonostante le condanne, Egli si sofferma a coprire Adamo ed Eva cioè compie un atto di protezione, di amore.
Certo, tutta la vicenda è intrisa di metafore ma focalizzando quell’atto nei miei umani termini, io rivivevo quando la mia mamma, infiniti anni fa, mi vestiva e mi sistemava con rapidi e sapienti tocchi i vestiti prima di farmi uscire per andare all’asilo, per affrontare la vita esterna alla nostra casa; dunque l’atto di Dio, nei confronti dei due, mi è apparso identico a quello, anzi è proprio quello.
Egli si è comportato come una Madre.
Giovanni