Da Isaia: “«Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno”
Martedì scorso in Comunità abbiamo letto il passo di Matteo in cui si elenca le genealogia di Gesù e in essa sono citate quattro notevoli donne: Betsabea, Rut, Tamar, Rahab .
Le storie di queste donne (che tenterò di proporre in qualche forma nell’ambito delle attività per il laboratorio) mi hanno affascinato perché, pur nella loro profonda diversità, hanno avuto nella vita il tratto comune di essere completamente se stesse e dunque libere pur nell’ambito di una società con le sue regole.
Cerco di spiegarmi.
Si ha l’impressione che esse siano state scelte per quello che erano, per cui quando si sono trovate nelle situazioni descritte loro hanno agito seguendo senza alcuna paura quel che il loro cuore suggeriva, magari portando al limite le regole della società; definirei questo un comportamento di assoluta indipendenza e libero da condizionamenti, anche se le azioni erano comunque calate nell’ambito di leggi condivise.
In termini moderni si potrebbe dire che nei cromosomi di Gesù ci fosse questo tratto di libertà da condizionamenti, pur nell’ambito di una società strutturata e, infatti, una delle caratteristiche che mi pare di vedere in Gesù è proprio questo contemporaneo essere totalmente dentro ed essere totalmente fuori dalla società.
Le vite di queste donne insegnano che non è possibile né sapere cosa c’è nel cuore umano, né cosa riserva il futuro e questo, in ultima analisi, è quel che dice il profeta Isaia.
Giovanni