DIFFICOLTA’ E CAMBIAMENTI

cambiamento

 

Questo mio articolo era iniziato in un modo su un argomento, poi è stato cambiato e ricambiato; sapendo che queste cose non accadono per caso, mi rigiravo in mente quel che volevo scrivere e mi si è chiarito un aspetto.

Sono tanti anni che scrivo e che m’interesso di determinate cose ma negli ultimi tempi lo scrivere, inteso anche come espressione di un pensiero, mi appare spesso come un’attività riduttiva, nel senso che rileggendo alcune riflessioni le ho trovate superate, vuote, oppure, addirittura, capivo mentre scrivevo che le cose non erano come le stavo mettendo su carta e allora mi è venuto in mente che tutto questo riguarda il mio vecchio quesito di come scrivere comunicando realmente delle sensazioni, il che, in ultima analisi, vuol dire come legare la parola con la vita.

Una difficoltà analoga la trovo, questo ancora da più tempo, nel leggere: a parte rari casi quest’attività non mi soddisfa più come un tempo; vedo la maggior parte dei libri, anche capolavori, come cose stantie, prive di vita, ecco; eppure ho letto migliaia di libri.

Perché, per esempio, le “Lettere di San Paolo” hanno tale forza d’impatto? Eppure la loro prosa non è particolarmente raffinata; esse sono, per così, dire scritte in modo ruvido ma hanno la forza della vita vissuta pienamente ed è questo che, a mio avviso, le rende potenti; lo stesso potrei dire delle “Confessioni” di Agostino, per rimanere in ambito religioso.

Dunque il problema non è la scrittura in sé ma la modalità con cui trasferisco in essa ciò che sento; in un certo senso il rapporto tra scrittura ed essere si potrebbe dire che è un po’ come quello tra l’albero  e i frutti, anzi forse essa potrebbe anche migliorare l’albero.

Come si cambia!

Da quando ho memoria, ho sempre sentito in me una sorta di fiammella che mi ha spinto e mi spinge lungo alcune strade, io la sono stata a sentire e tuttora cerco di ascoltarla: ho assoluta fiducia in lei.

  

Giovanni

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