Mi rendo conto che questo titolo può sembrare piuttosto bizzarro, però il cuore umano ha le sue strade che non sempre sono lineari, o prevedibili; anzi mai.
Sono tornato sabato sera da un viaggio di lavoro negli Stati Uniti e l’ultimo giorno ho soggiornato a New York in un albergo che è proprio al centro di quello che chiamano il distretto dei teatri, cioè Times Square; dunque nel cuore pulsante di quella città che chiamano “La grande mela” (sono sempre stato convinto che il soprannome abbia a che fare con la tentazione..).
Quelle luci, incredibili per varietà, intensità, colori, movimento e quant’altro sono state immortalate in innumerevoli film, tant’è che esse fanno parte ormai di una sorta d’immaginario collettivo: chi non le ha mai viste? Difficile non subirne il fascino.
Di tante volte che sono stato in quel luogo, questa è stata diversa per una sensazione cha mai avevo provato in precedenza: appunto le insondabili vie che sono in noi.
La sera quindi mi sono immerso in quella vita pulsante e vibrante e tutto era come il solito, diciamo; però la mattina quando mi sono svegliato e ho rivisto le stesse luci che ore prima avevano un loro fascino ho provato una sensazione non bella, come di un qualcosa quasi repellente, di sgradevole.
Che cosa è cambiato? Perché questa sensazione così netta e mai provata più volte nella stessa situazione?
Può essere cambiato qualcosa fuori o qualcosa dentro: fuori certo nulla: stesse luci, stesso posto; allora resta da pensare che forse sono io che sono un po’ cambiato e dunque il mutamento è dentro.
E forse è meglio così, o comunque è così.
Questi episodi, rispetto ai quali mi trovo a essere una persona diversa da quella che conosco, mi lasciano interdetto e spaurito perché essi rappresentano per me l’evidenza sperimentale che quel percepisco è tutt’uno con l’essere che è in me, sul quale, evidentemente, non ho il minimo controllo.
E questo mi porta una delle difficoltà della vita, del vivere: cosa vuol dire essere convinto di qualcosa con tutto me stesso, se su me stesso non ho alcun controllo?
Giovanni