IMPRESSIONI

“…Addio, figlioli. Alla benedizione aggiungo l’augurio della buona notte”.

 

Il discorso che Giovanni XXIII fece la sera dell’apertura del Concilio termina con le parole citate.

Ci sono stati, e ci saranno, molti discorsi che rappresentando delle emozioni universali suscitano sentimenti forti; quello di Giovanni XXIII, ora Santo, ha però una caratteristica che lo rende unico, almeno per me: una semplicità talmente vera, genuina, che spazza via le scure nubi che opprimono il cuore, aprendolo ad un sentimento di pace luminosa.

Questa comunicazione nel senso più alto e nobile del termine può avvenire solo se è lo Spirito stesso che è messaggero da un animo ad un altro; le parole, pur necessarie, sono umili serve di un qualcosa di superiore e scompaiono dopo aver espletato la loro funzione, lasciando una sensazione di tranquillità.

Tra l’altro, come Lui fece notare mentre parlava, la luna faceva capolino: una luce, appunto, tra le nubi.

luna

Giovanni

 

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