Seconda: “Insegnare agli ignoranti”

La Chiesa «esorta con forza e insistenza tutti i fedeli […] ad apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo” (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. “L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo”». (CCC 133) Insegnare agli ignoranti non significa ritenersi superiore agli altri, bensì aprire gli occhi a chi non ha visto qualcosa, dire: “Guarda. Ecco qualcosa di interessante. Qui c’è qualcosa che ti riguarda, che è importante per te”. Non ammaestro, ma gli mostro qualcosa affinché lo guardi con i suoi occhi. Insegnare è soprattutto una scuola dello sguardo. L’insegnamento, però, avviene anche tramite le parole, che sono come chiavi che aprono gli occhi. Le parole non trasmettono soltanto il sapere in una determinata materia ma toccano l’essere umano, il suo cuore. Aprono una porta, attraverso la quale l’allievo può entrare per ammirare un nuovo mondo. Per gli stessi motivi anche l’educatore compie opera di misericordia, in particolare quando, “insegnando” agli ignoranti, si pone come mediatore di testimonianza e di autenticità della sua fede. È dunque mediante il nostro vissuto che riusciamo a penetrare e incidere. Gesù si commosse di fronte alle folle “perché erano come pecore senza pastore e allora si mise a insegnare loro molte cose” facendo opera di misericordia. Dobbiamo sentire costantemente la necessità e la gioia di affidarci all’unico vero pastore e maestro: Gesù, con quell’atteggiamento di uguaglianza: “Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli” (Mt 23,8).

PICCOLO ESAME DI COSCIENZA

– Quando incontro qualcuno che non sa qualcosa, mi sento a lui superiore?

– Spiego le cose con sufficienza oppure con pazienza amorevole?

– Trovandomi nella condizione di essere “ignorante”, trovo il coraggio di chiedere oppure mi rinchiudo nel mio orgoglio?

PER APPROFONDIRE

– Leggo il libro “Il Piccolo Principe” facendo attenzione al cammino di crescita del protagonista

– Guardo il cartone animato “Kung Fu Panda”

– Ascolto “Guerriero” di Marco Mengoni (https://www.youtube.com/watch?v=fK8LrzzC4-8)

GESTO CONCRETO

– Mi rendo disponibile all’annuncio, aiutando i catechisti e gli animatori parrocchiali.

– Mi impegno a prendermi cura della mia formazione interiore (esercizi spirituali, guida spirituale).

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