Progetto Parrocchia Famiglia

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 La nostra Parrocchia ha fatto parte di questo progetto dal 2001 al 2006, anno in cui si è concluso. Le attivita’ pastorali che ne sono scaturite (e che sono tuttora in evento) le trovate riportate nella sezione PASTORALE.

 

 PROGETTO PARROCCHIA – FAMIGLIA 

Presentato al Consiglio permanente CEI – Settembre 2002.

La Commissione Episcopale per la famiglia e la vita più volte ha riflettuto sulla distanza che esiste tra un approfondito Magistero che vede la famiglia come soggetto pastorale e la prassi che in vario modo continua a considerare la famiglia come oggetto pastorale, un settore delle molteplici attività. Un approfondimento di questa problematica ha condotto la Commissione a cercare i modi per dare spessore pastorale alle tante affermazioni di principio presentate in questi anni dal magistero del Santo Padre e dai pronunciamenti dell’Episcopato italiano. ‘Chiesa domestica’ , ‘centro unificante di tutta l’azione ecclesiale’ , ‘il futuro dell’evangelizzazione dipende in gran parte dalla famiglia’ , ‘famiglia cellula viva della Chiesa e della società… comunità salvata e che salva’ , ‘soggetto originale insostituibile’ , ‘priorità pastorale’ , e altre di tenore analogo. Sintesi di ciò è il capitolo VI del Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia: “La missione della famiglia nella Chiesa e nella società” . A tale scopo si è concentrata l’attenzione sul fondamento teologico del servizio specifico che scaturisce dal sacramento del matrimonio e sulle modalità con cui questo compito va a interagire nella vita concreta della parrocchia nel corso di un convegno di studio, svoltosi a Quartu Sant’Elena (CA) dal 22 al 26 giugno 2001, sul tema “Progettare la pastorale con la famiglia in parrocchia” . Nello stesso tempo la Commissione Episcopale ha proposto di dare vita a un “laboratorio” con alcune parrocchie italiane, denominato “Progetto Parrocchia e famiglia”. Questa iniziativa è stata così presentata a Cagliari il 26 giugno 2001 da S.E. Mons. Dante Lafranconi Presidente della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, a nome della stessa Commissione: “Propongo di avviare un gruppo di lavoro tra quelle parrocchie che intendono tentare l’esperienza di progettare la pastorale con la famiglia in parrocchia. Come si è già detto, è una specie di laboratorio sperimentale dove alcuni parroci, insieme con alcune coppie di sposi e altri adulti della parrocchia, col consenso del proprio Vescovo, si incontrano per approfondire la lettura della Bibbia e della storia della salvezza in chiave nuziale, elaborano progetti pastorali, confrontano esperienze, pregano insieme per impostare la vita e la missione delle comunità parrocchiali valorizzando la famiglia, con le sue risorse e i suoi ritmi, come soggetto pastorale” .

 Finalità e criteri ispiratori

1. Promuovere gli approfondimenti specifici inerenti la fondazione teologica del compito del matrimonio-famiglia nella vita ecclesiale e della sua relazione con il ministero ordinato per la costruzione della comunità cristiana .

2. Alla luce di questo studio rivitalizzare e riqualificare l’azione pastorale della parrocchia, progettandola con la famiglia . Questa non dovrebbe essere più considerata come un settore della pastorale , ma dovrebbe vedere riconosciuta la sua identità più profonda: una piccola e insieme intensa visibilizzazione della Chiesa ; uno dei due sacramenti (‘per il servizio della vita comunitaria’ ) istituiti per l’edificazione del corpo ecclesiale .

3. Riscoprire il volto ecclesiale della famiglia e la dimensione familiare della parrocchia, “famiglia di famiglie” , perché insieme siano capaci di espandere nel mondo “la civiltà dell’amore”.

4. Sostenere e aiutare la famiglia a diventare sempre più “chiesa domestica” , sviluppando gli elementi costitutivi della Chiesa: comunità credente ed evangelizzante, comunità in dialogo con Dio, comunità a servizio dell’uomo .

5. Promuovere nella comunità le relazioni interpersonali coinvolgendo la soggettività della famiglia con le sue note caratteristiche: la compresenza, la complementarità, la condivisione, la compartecipazione e la corresponsabilità , affinché la parrocchia diventi “comunità fraterna e accogliente , che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie” .

6. Incrementare nei presbiteri e negli sposi una rilettura di tutto il progetto salvifico di Dio in chiave sponsale . Dalla contemplazione del cuore nuziale di Dio gli sposi potranno ravvivare e alimentare il loro essere segno luminoso dell’amore di Dio ; i presbiteri, a loro volta, la loro configurazione a Cristo capo, pastore e sposo della Chiesa attraverso la dedizione totale alla loro comunità parrocchiale.

7. Attualizzare le linee operative degli orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il primo decennio del 2000, con particolare riferimento alla ‘questione antropologica’, alla luce della quale la famiglia è un soggetto coinvolto, non solo sotto il profilo affettivo , ma soprattutto come soggetto evangelizzante nell’attuale contesto culturale .

8. Rispondere concretamente all’appello della nuova evangelizzazione, annunciando il “Vangelo del matrimonio e della famiglia”. In un mondo che sempre più trascura e relativizza tale annunzio, s’intende ridare speranza alle famiglie, soccorrendole nei loro “veri” bisogni e rendendole capaci di ridire il ‘bonum’ della creazione: «e Dio vide che aveva fatto una cosa molto buona» (Gen 1,31).

9. Finalità essenziale del Progetto è proporre modalità sperimentate di pastorale ad altre parrocchie delle diocesi italiane per attuare ciò che viene indicato dal Magistero circa il ruolo della famiglia. In quanto sperimentazione non si intende estendere l’adesione al Progetto oltre un numero ben limitato di parrocchie, che siano rappresentative delle varie tipologie esistenti in Italia.

10. Il laboratorio ha carattere di sperimentazione della durata di tre anni; trascorso tale tempo i risultati ottenuti verranno offerti alle diocesi italiane, come utile strumento di promozione di una pastorale centrata sulla soggettività della famiglia. Il Consiglio Episcopale Permanente procederà a una verifica dell’esperienza realizzata e deciderà sui successivi passi da compiere.

 Scelte operative

1. Si intende promuovere il Progetto in stretto collegamento con l’attività dell’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, curandone in modo particolare l’armonico inserimento nel piano pastorale delle diocesi, che ogni parrocchia coinvolta nel laboratorio è tenuta ad assumere.

2. La principale attenzione è rivolta all’essere prima che al fare; il fare peraltro deve essere profondamente motivato. Si propongono perciò itinerari di formazione permanente “a misura di famiglia”, nei quali vengano evidenziati: il recupero della conoscenza del contenuto e del compito del sacramento del matrimonio, la preghiera, la condivisione della propria esperienza di incontro con Dio, l’ascolto della Parola e dell’insegnamento ecclesiale, il servizio dell’evangelizzazione, le testimonianze della vita e della carità per conseguire un’autentica e progressiva maturazione umana, cristiana e familiare.

3. Ci si propone di elaborare itinerari educativi sia per la formazione “a breve termine” dei partecipanti al Progetto, sia per la formazione “a lungo termine” dei futuri protagonisti di questa nuova azione pastorale e cioè i figli nel loro cammino di educazione affettiva e vocazionale, i giovani che si sposeranno, le coppie di sposi, i seminaristi che si preparano al sacerdozio, i diaconi permanenti, i novizi e le novizie degli istituti di vita consacrata.

 4. Si intende incoraggiare in ogni parrocchia la ricerca di modi ‘propri ed originali’ , di luoghi e di tempi nei quali la “risorsa di grazia” che è ogni famiglia venga riscoperta e valorizzata a favore di tutta la comunità parrocchiale che vive nel territorio.

5. Si vogliono porre in atto iniziative idonee a sviluppare un’efficace collaborazione tra il ministero specifico del sacramento dell’ordine e la missione degli sposi e della famiglia nella comunità.

6. Si cercherà di individuare modalità attraverso le quali rivitalizzare la liturgia come espressione del donarsi di Cristo alla Chiesa, sua Sposa, e dell’amore della Chiesa per Cristo, suo Sposo.

7. Ci si propone ancora di raggiungere progressivamente tutte le famiglie della parrocchia attraverso la programmazione pastorale, che valorizza la famiglia come “risorsa di grazia”, e con l’impegno di alcune coppie animatrici, affinché ciascuna di esse creda e diventi ciò che è , in piena fedeltà al disegno di Dio creatore. In tal modo tutta la comunità parrocchiale potrà essere animata e rinnovata.

 8. Si vuole attuare un collegamento e un aiuto reciproco costante tra le parrocchie che partecipano al Progetto con monitoraggio, comunicazione, confronto e verifica delle diverse iniziative, proposte e scelte pastorali.

9. Si vuole arrivare all’elaborazione di una riflessione teologico-pastorale sulle esperienze e alla produzione di sussidi vari che consentano di comunicare le novità realizzate anche ad altre parrocchie. Nel contempo il Progetto potrà elaborare contributi significativi anche nella riflessione circa una appropriata antropologia sponsale/nuziale.

Soggetti coinvolti

1. Il Progetto, promosso dalla Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, che ne segue gli sviluppi per il tramite di un Vescovo membro della Commissione medesima, fa capo alla Segreteria Generale che, attraverso l’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia, ne segue l’attuazione e la verifica.

2. L’attuazione del Progetto è seguita dal Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia, che si avvale della collaborazione di un coordinatore, scelto d’intesa con il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana.

3. A livello parrocchiale il Progetto è gestito dal Parroco e/o da un suo collaboratore e da una o più famiglie; è auspicato il coinvolgimento di un membro incorporato a un istituto di vita consacrata. L’adesione al Progetto viene concordata con l’ufficio diocesano di pastorale familiare e previa autorizzazione del Vescovo nel contesto del piano pastorale diocesano.

4. Per la sussidiazione del Progetto il Direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia può richiedere l’apporto di esperti nelle varie discipline teologiche, scelti tra quelli che ordinariamente collaborano con l’Ufficio medesimo.

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